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COMUNICATO STAMPA DIRE: FEMICIDIO A RICCIONE

 

La triste lista dei femicidi in Emilia-Romagna continua ad allungarsi. A distanza di meno di un mese dall’ultimo femicidio, ecco un’altra morte causata dalla violenza maschile. Questa volta accade a Riccione, dove Olga Matei è stata uccisa dall’ex compagno Michele Castaldo, che subito dopo ha tentato di togliersi la vita, senza riuscirci. La storia sembra seguire un copione ormai noto: lui viene descritto dalla stampa come “ossessionato dalla paura del tradimento”, lei lo lascia, lui, incapace di accettarlo, la uccide.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna invita a riflettere su quello che si nasconde dietro il copione della violenza maschile sulle donne. Si contano già 8 femicidi e 4 tentati femicidi in regione dall’inizio dell’anno e in fondo a tutti i casi si legge lo stesso schema. Uomini “ossessionati dalla gelosia”, incapaci di gestire le loro emozioni, che vivono la coppia come una relazione improntata sul sentimento di possessività e non sul rispetto. Uomini che vengono lasciati e non lo accettano, negando alle donne il diritto all’autodeterminazione. Uomini che uccidono le donne, come epilogo di una storia di violenza e sopraffazione. Fino a quando non si capirà che il problema di fondo è il modo sbagliato degli uomini di vivere la propria maschilità e di relazionarsi con l’altra, la violenza maschile sulle donne non si arresterà e il suo tragico copione continuerà a ripetersi e a tradursi in una lunga lista di femicidi.

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CONCORSO "VIDEIAMO LA VIOLENZA!"

 
 
 
 
videiamo la violenza
 
 
E’ una grande sfida che D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), associazione che raccoglie 77 centri antiviolenza di tutta Italia, ha raccolto in collaborazione con la rete WAVE (Women Against Violence Europe) che raggruppa a livello europeo i Centri antiviolenza che hanno come scopo la lotta contro la violenza sulle donne e oggi si estende a 46 paesi europei.

Nell’ambito della campagna Step Up! lanciata a maggio 2016 in contemporanea in tutta Europa che ha come obiettivo di rafforzare il diritti delle donne vittime di violenza, la rete invita tutti i giovani partecipare al YOUTH VIDEO AWARD!

Lanciato in Italia sul sito di D.i.Re con il titolo ”Videiamo La Violenza” è un concorso rivolto ai giovani dai 18 ai 25 anni, organizzazioni giovanili, scuole e dipartimenti universitari che si occupano di media e cinema per avere un ruolo attivo nel concorso.

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Comunicato stampa D.I.Re - Femicidio di Ravenna

 

Secondo i dati raccolti dal Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, si contano 7 femicidi e 4 tentati femicidi in regione nel 2016

A distanza di una settimana dalla morte di Elisa Pavarani, uccisa dall’ex compagno a Parma, la violenza maschile sulle donne torna a mietere vittime in Emilia-Romagna. A Ravenna, Giulia Ballestri, 40 anni, è stata uccisa dal marito Matteo Cagnoni, che, dopo un tentativo di fuga, è stato arrestato dalla polizia. Come nel femicidio di Parma, anche in questo caso la donna voleva separarsi dal marito, che non accettava l’idea della separazione.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna sottolinea che si contano già 7 femicidi e 4 tentati femicidi in regione dall’inizio dell’anno. Leggiamo su alcuni giornali che Giulia Ballestri è stata uccisa con un “movente passionale”. Il femicidio e la violenza sulle donne non hanno nulla a che vedere con la ‘passione’: se di movente si vuole parlare si deve indagare nelle radici della violenza maschile, nella volontà di possedere e dominare l’altra fino ad annientarla, nell’incapacità di alcuni uomini di lasciar andare una donna che liberamente sceglie di separarsi, nella negazione del diritto della donna all’autodeterminazione. Questa cultura del possesso accomuna uomini di ogni età, di ogni estrazione sociale e origine culturale: non ci si sorprenda, quindi, che il marito della donna fosse un noto dermatologo.

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Telefono Rosa al Festival del Diritto

La dignità: questo il complesso tema scelto per il Festival del Diritto 2016 a Piacenza.
Il centro Antiviolenza Telefono Rosa, giunto al suo ventesimo anno di attività, interverrà per portare la sua esperienza, in un'ottica femminile e di genere.
La dignità rappresenta sia un punto di partenza, uno dei principi inviolabili e intoccabili di ogni essere umano; paradossalmente però, rappresenta anche un fine a cui tendere, soprattutto per chi subisce violenza. Le Operatrici di Telefono Rosa, raccontano, con letture e interviste, la loro esperienza di donne e la loro idea di dignità, come donne che si confrontano con le storie dolorose di altre donne.
 
 
 
 
                                                                                             SCARICA QUI IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL DEL DIRITTO

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Comunicato stampa D. I. Re Donne in Rete Contro la Violenza

Dichiarazione di Titti Carrano, Presidente di D.i.Re, Rete nazionale dei Centri  Antiviolenza.
 
“Ministra Boschi,
vada a Melito di Porto Salvo più presto che può, nel paese italiano dove una ragazza di 16 anni di un metro e 55 per 40 chili è stata violentata da un branco di nove giovani maschi fin da quando era una bambina di 13.
Lei è appena andata a Milano al Tempo delle Donne a dire che le importa delle donne, che farà fruttare a vantaggio di tutte la delega al Ministero delle pari Opportunità. Allora adesso vada a Melito di Porto Salvo, dove fra gli stupratori
c’erano il figlio di un maresciallo e il fratello di un poliziotto, oltre al figlio di un uomo di cui tutti in paese hanno molta paura.

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Comunicato stampa - Femicidio di Parma

 
 
FEMICIDIO A PARMA: LA VIOLENZA SULLE DONNE È UN PROBLEMA MASCHILE - COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO CENTRI ANTIVIOLENZA EMILIA ROMAGNA
Secondo i dati raccolti dal Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, si contano 6 femicidi e 4 tentati femicidi in regione nel 2016.
Elisa Pavarani, 39 anni, è stata uccisa a coltellate dal suo ex compagno Luigi Colla, di 42 anni, rintracciato e arrestato dai carabinieri. Il femicidio è avvenuto a Parma, nell’appartamento dell’uomo, dove la donna si era recata per un incontro chiarificatore. La relazione tra i due si era conclusa da poco ma la sua fine non era stata accettata dall’uomo, che, stando alle dichiarazioni dei vicini, “perdeva spesso il controllo”.
Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna ribadisce che non si può affrontare il fenomeno della violenza sulle donne se non lo si inquadra prima di tutto come problema maschile. Sono tantissimi gli uomini che uccidono perché non riescono ad affrontare la fine di una relazione, e quindi ad accettare il limite che la libertà dell’altra impone alla propria. È necessario indagare il fenomeno della violenza sulle donne partendo da loro, dagli uomini, da quello che è un problema identitario che si traduce in una difficoltà relazionale. È importante un lavoro a livello culturale perché la relazione fra uomo e donna sia improntata sul rispetto e non sulla possessività e la dominazione.

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ANCHE NOI CON LE AMICHE IN ARENA!

amiche in arenaIl 19 settembre, all'Arena di Verona, andrà in scena un concerto evento che vedrà alternarsi sul palco Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, e molte altre grandi voci femminili del panorama italiano, unite contro la violenza di genere e il femminicidio.
Un concerto per riportare di nuovo, con forza, l'attenzione su questo tema, ma non solo. Sono tanti infatti i Centri antiviolenza sparsi sul territorio italiano che faticano per rimanere aperti e che combattono giornalmente contro assenza di fondi e scarsità di risorse; le artiste rinunceranno al loro cachet, e tutto il ricavato del concerto sarà devoluto a questi centri.
Anche le Operatrici del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Piacenza non vogliono mancare a questo appuntamento, e parteciperanno portando il loro contributo e il loro sostegno a questa importante iniziativa.

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A proposito di Fertilityday...

SU FERTILITY DAY n

GRAZIE IKEA!!!

                          Telefono Rosa di Piacenza esprime la sua gratitudine a Ikea per la sua generosa donazione!
 
20160831 grazie ikea

Comunicato Stampa D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza

D.i.Re contro la violenza, rete nazionale di 75 Centri Antiviolenza, sostiene la battaglia della Associazione Le Onde Onlus di Palermo che dal 1996 a oggi ha aiutato 10.000 donne vittime di violenza maschile e che oggi si ritrova senza fondi pubblici. Solo nel 2015 ben 480 donne si sono rivolte al Centro Antiviolenza. Dal gennaio 2016 ad oggi il Centro antiviolenza ha già aiutato 211 donne di cui 172 hanno usufruito di percorsi di accoglienza, consulenze legali o colloqui psicologici individuali o di gruppo. A quelle a rischio della propria incolumità ma senza figli, che cercavano ospitalità in casa rifugio in situazione di emergenza, non si è potuto dare una adeguata risposta di protezione ospitandole in una struttura specializzata ad indirizzo segreto.