Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna sul femminicidio di Eleonora Moruzzi
È di mercoledì la notizia di un nuovo femminicidio nella nostra Regione,
questa volta a Bardi, nel Parmense.
Eleonora Moruzzi, 83 anni, è stata uccisa dal marito Bernard Zucconi, di 82 anni.
L’uomo si è sparato subito dopo aver ucciso la moglie, ed è morto alcune ore più tardi nell’ospedale Maggiore di Parma dove era stato ricoverato.
Il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna esprime vicinanza alla figlia e a tutte le persone colpite da questa violenza.
Leggiamo che la stampa riporta dei problemi di salute e delle difficoltà deambulatorie della donna. Che senso ha riferirne?
L’accostamento della notizia alla descrizione delle precarie condizioni di salute della donna uccisa ripropone un cliché ricorrente nella narrazione tossica della violenza maschile:
il femminicidio “pietistico”.
Questa tipologia di delitti, invece, non ha niente a che fare con la pietà o l’eutanasia e tutto a che fare con la violenza.
Perché a decidere il fine vita delle donne come Eleonora Moruzzi non sono le donne stesse, ma degli uomini che si arrogano il diritto di decidere per loro.
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